April 25, 2019

Tempo di lettura: 3 min.

Finalmente è arrivato il momento di vedere Endgame, capitolo finale di 11 anni di film Marvel.
Come vi ha già anticipato la mia collega blogger, abbiamo trascorso questi ultimi mesi a confrontarci a colpi di improbabili teorie (la migliore, forse, quella in cui gli Avengers si rimpicciolivano per nascondersi in una delle pietre del guanto di Thanos per poi riapparire su Titano e fargli un sorpresone) e a sfuggire pericolosissimi spoiler. Personalmente, mi ritengo piuttosto temprata nella fine arte del salta spoiler, disciplina che ritengo dovrebbe diventare olimpionica, dopo essermi fatta le ossa con la serie tv Sherlock (interruzioni di ANNI tra le varie stagioni, sceneggiatori che giravano scene farlocche per confondere i fan, ecc…), ma questa attesa mi ha messa duramente alla prova, al punto che quando sentivo pronunciare il nome di Thanos ero tentata dal buttarmi nel cespuglio più vicino per evitare malsane anticipazioni (sono fuggita anche a gambe levate da una libreria in cui le giovani libraie stavano discutendo la disposizione di alcuni fumetti della Marvel, per dire).

DA QUI IN POI ALLERTA SPOILER: NON LEGGETE SE NON AVETE VISTO ENDGAME
Avengers addio…

Endgame è il canto del cigno, un film debordante dove tutti i nodi vengono al pettine e i nostri cari Avengers, riuniti per l’ultimissima occasione, portano a compimento tutte le loro “parabole” esistenziali e non. Prendiamo, per esempio, Natasha. Da ex glaciale spia sempre pronta alla fuga la ritroviamo a cercare di coordinare, tra mille difficoltà, gli Avengers sopravvissuti. Ammetto che vedere anche lei, disperarsi, è stato un colpo che mai mi sarei aspettata da un personaggio che ho sempre ritenuto “super strong”, però pensandoci bene, così ha mostrato la sua crescita, l’emergere definitivo del suo lato umano che si scontra con l’impotenza del non riuscire ad aiutare un amico che soffre come non può nulla contro la tettonica delle placche (nemmeno io se è per questo, scienze delle terra non è mai stata la mia materia preferita a scuola). In questo senso il suo sacrificio, per quanto straziante, è l’atto finale che sancisce tutto ciò. Riposa in pace cara Natasha.

E veniamo al momento straziante per eccellenza, quello per cui in tante, sicuramente, avrete voluto strapparvi i bulbi oculari o fare una cura alla “Se mi lasci ti cancello” per eliminare dalla vostra retina quanto appena visto. Endgame contiene tanti momenti brillanti, in cui si ride, si sorride e ci si gode la comicità dei nostri personaggi preferiti: drugo Lebowski Thor, Hulk in fase zen e Iron Man che… ecco, appunto. Iron Man. Qui sì, come voi, avrei voluto aprire la diga con cui allagare tutto il cinema, anche perché adoro Iron Man e l’attore che lo interpreta, anzi, vi dirò di più: da brava profana di fumetti americani ho iniziato a seguire i film con i supereroi proprio perché c’era Robert Downey Jr. in azione. Ma non divaghiamo, stavo dicendo… mentre il povero Tony agonizzava (ma ora che ci penso Thor e il cap non potevano usare di nuovo i loro martelli come defibrillatori? Dite che non funzionava? No eh? Uff!!) e io lottavo con le lacrime incipienti mi sono ricordata che vicino a me c’era un tizio sconosciuto, così, lì per lì ho avuto un momento da “grrr power“, una cosa del tipo: “col cavolo che mi vedrai piangere, sono sicura che lo vorresti eh, per poi raccontare ai tuoi amici virtuali che sono una femminuccia che piange appena le seccano Tony Stark??!!! Mai”. Quindi mi sono trattenuta e, qualche istante dopo il disastro sapete chi ho sentito singhiozzare alla mia destra? Il tizio sconosciuto. Alla fine della proiezione ho scoperto che non aveva mai visto i 2 Ant Man e nemmeno Spider-man, cioè: ma puoi????!!!! Per la serie: “fila subito a casa a ripassare!! E non hai nemmeno riconosciuto Stan Lee nel cameo!! Bestia!!! Non non osare mai più rientrare in sala per un film Marvel se prima non avrai recuperato queste lacune!!”.

E veniamo invece alla parte che mi è piaciuta di più in assoluto, quella in cui Capitan America ha coronato il suo amore con l’agente Peggy Carter. L’ho trovata la giusta ricompensa per tutti i sacrifici fatti (precipitare con una aereo tra i ghiacci, risvegliarsi decenni dopo in un mondo che è “andato avanti”, come scriverebbe Stephen King in La Torre Nera, trovarsi spaesato, senza un amico e in uno stato di perenne emergenza, aggiungeteci il rimorso per quello che era successo a Bucky e il rimpianto per il ballo mancato e pure il cap non se ne lascia scappare una di tragedia). Un finale da 10 e lode per lui.

In realtà, un finale da 10 e lode per tutti, per dramma, per comicità, per la capacità di chiudere tutte le saghe rispettando la particolarità di ogni personaggio e di costruire un universo in grado di appassionarci così a lungo.

So che uscirete devastate dalla proiezione di Endgame, ma ricordate che, una volta pianti i caduti, ci aspettano comunque ancora tante, nuove e incredibile avventure Marvel (e so che il Cap in modalità coach motivazionale sarebbe fiero di me, vero Cap?), altrimenti esistono sempre le maratone rewatch!!

Marysun

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Giulia MI SOGNO DI PERDERE END GAME. CHE NUMERI GIOCO?

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