WAKE ME UP WHEN NOVEMBER ENDS

November 14, 2019

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Dopo esserci lasciate alle spalle i bagordi di Halloween il comitato di salute pubblica Grrr Power si è trovato improvvisamente privo di festività all’orizzonte, se non quelle di fine anno per le quali la sottoscritta non sta facendo esattamente il conto alla rovescia. Nonostante non mi ritenga la più festaiola del quadrumvirato, questa volta è capitato a me di sorteggiare l’asticella più corta e quindi mi hanno detto: “Marysun, vai e trova tutte le altre feste possibili e immaginabili nel mondo e nel sistema solare” in Novembre. Nel mese della pigrizia, per eccellenza. E vabbè. Quindi, spulcia di qua e spulcia di là, ho scoperto che il prossimo 18 novembre la Mauritania festeggerà la sua Festa dell’Indipendenza, per scrupolo ho voluto anche ascoltare il loro inno, che vi invito a sentire.

Tutto questo, in realtà, era per avvicinarsi all’assai più noto Giorno del Ringraziamento americano, che cade il quarto giovedì di codesto mese, con tutti i suoi annessi e connessi. Già, perché se c’è qualcosa di assolutamente pervadente della cultura americana, oltre a Madonna e alla Coca Cola è questa benedetta giornata del tacchino tanto celebrata da cinematografia e serie tv. Il Ringraziamento porta migliaia di Americani a mettersi in viaggio per riunirsi con i loro cari con i quali trascorrere una bella giornata di litig, ehm in compagnia, magari sbocconcellando il noto tacchino vegano (per esigenze modaiole). Dal mio punto di vista, una delle scene più iconiche di questa infausta ricorrenza è quella di Monica Geller di Friends che ficca la testa dentro un tacchino con gli occhiali da sole e un fez rosso. Inarrivabile.

Sinceramente non avverto il bisogno spasmodico di feste e simili e sono molto contenta del fatto che Novembre sia un mese tranquillo senza ansie di questo tipo, perché già penso agli imminenti tormentoni; “che cosa fai a…” a cui mi vien voglia di rispondere solo: ” niente, assolutamente niente, voglio chiudermi in un kibbuz e riemergere l’anno prossimo, con un clima più mite che non mi costringa a uscire come l’omino Michelin quando suona il postino”.