December 7, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min. e mezzo

Alzi la mano chi ha nostalgia di quel periodo in cui usciva al cinema un nuovo film di Harry Potter ogni anno. Se siete tra quelli che hanno proteso il loro braccio verso l’alto senza indugi, forse Wednesday potrebbe soddisfare la vostra voglia e nelle prossime righe vi spiegherò perché questa settimana ho deciso di provare a convincervi a guardare la nuova serie dedicata alla figlia maggiore della famiglia Addams, cioè Mercoledì, una serie diretta, anche se solo in parte, da Tim Burton e disponibile su Netflix.

Per cominciare a parlare di questa prima stagione dello spin off de La Famiglia Addams, basta mettere da un lato Harry Potter e La Camera dei Segreti e dall’altro Sabrina (mi riferisco alla serie sulla giovane strega contenuta nel catalogo Netflix), mescolare bene e ottenere così Wednesday, che in 8 episodi riesce a soddisfare il desiderio di quelli che, come me, sentivano la mancanza di una storia ambientata ina una scuola fuori dal comune e piena di segreti e misteri.

La trama: Mercoledì Addams, (interpretata da Jenna Ortega), ormai adolescente, fa fatica a integrarsi nelle diverse scuole che frequenta per gli ovvi motivi legati al suo temperamento creepy e, per evitare una condanna per tentato omicidio (di cui non vi svelerò il motivo) viene spedita alla Nevermore Academy, un istituto privato per reietti (così vengono definiti gli individui non ordinari come la protagonista), già frequentato a suo tempo dai genitori Gomez e Morticia. La scuola e i suoi dintorni (tra cui la piccola città Jericho) saranno la location delle avventure che vedranno Mercoledì tentare di risolvere un mistero che coinvolge la sua famiglia, i suoi antenati e i suoi compagni (tra cui sirene e lupi mannari). Fin qui tutto normale, perché in fondo vi ho descritto la sinossi di una specie di Sherlock Holmes dark, ma allora cos’è che rende così speciale una serie di cui si sta parlando su ogni piattaforma social?

Innanzitutto il cast. Jenna Ortega sembra essere nata per interpretare questo personaggio e l’iconica scena del ballo ve ne darà prova definitiva, ma anche Luis Guzmán (Gomez) e Catherine Zeta-Jones (Morticia) riescono a dare il giusto contributo soprattutto perché la loro interpretazione è molto più simile a quella comparsa nei cartoni animati di tanti anni fa. Inoltre ci sono i personaggi legati al contesto scolastico, tra cui spiccano Cristina Ricci (la professoressa di botanica Marilyn Thornhill), Gwendoline Christie (la direttrice dell’istituto Larissa Weems) e Emma Myers che interpreta Enid Sinclair, l’allegra compagna di stanza, esatto opposto della protagonista sia visivamente che caratterialmente.

In secondo luogo, la storia: una sorta di sfogo di Tim Burton che ha voluto raccontare cosa significa essere “quello strano”, il reietto, appunto, confinato ai margini di una società che punta sempre più a mostrare solo ciò che è bello o perfetto. Guardando Wednesday avrete la sensazione di ritrovare un Tim Burton perduto, non quello degli ultimi film, ma il regista che aveva sfornato capolavori come Batman o Beetlejuice, e capirete abbastanza in fretta che dietro una trama dark si nasconde il desiderio di raccontare la storia di un’adolescente che vuole solo trovare il suo posto nel mondo.

Terzo motivo: senza dubbio Mano, che in questa serie è interpretato da un prestigiatore. Mai come in questo caso mi sono divertito a notare come il mio personaggio preferito della serie in bianco e nero sia riuscito a ottenere uno sviluppo e una caratterizzazione così divertenti e singolari. Le cinque dita, le cicatrici, i movimenti e i modi in cui Mano entra in scena rappresentano la parte più comica e tenera della produzione, mantenendo il carattere grottesco e romantico di un personaggio che, con il solo ausilio delle dita, ci racconta il l’affetto che prova per la protagonista e  la sua profonda conoscenza del mondo.

Non vi ho descritto volontariamente le caratteristiche peculiari degli altri personaggi perché vi avrei svelato alcuni aspetti interessanti della serie (come la “lupertà” di Enid Sinclair), ma in conclusione posso affermare che Wednesday è a parer mio tra le migliori serie disponibili su Netflix, al pari di Stranger Things, anche se non offre nulla di così originale o innovativo perché i momenti di deja vu in cui sentirete odore di Hogwarts non saranno pochi (e questo è l’unico difetto che ho potuto notare), soprattutto nei primi episodi. Eppure vi assicuro avrete modo di ricredervi abbastanza in fretta, spinti dal desiderio di scoprire quale segreto cela la grottesca Nevermore Academy, e se la protagonista riuscirà a arrotondare almeno un po’ gli angoli del suo cuore.

Il mio voto: 8 popcorn su 10.

Buona visione!

Mister Bufo (Alfonso)

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