June 18, 2020

immagine in evidenza nell'articolo Dubito ergo sum

Tempo di lettura: 2 min.

E’ finita la scuola, ma ahimè, dopo tre mesi di didattica a distanza, sono ancora carica a manetta e la voglia di raccontare e spiegare ancora non si è sopita. Così oggi cercherò di mostrare da dove ha origine il termine complottismo: ricordate che quando nasce una nuova parola significa che il concetto a cui inerisce è già presente e ha bisogno di un nome. La prima volta che venne usata l’espressione “teoria del complotto” fu nel 1964, dopo l’uccisione del presidente John Fitzgerald Kennedy, quando la ancora oggi poco chiara vicenda portò l’opinione pubblica a sposare varie teorie sui mandanti dell’esecuzione dalla CIA, alla mafia, a Fidel Castro, agli anticastristi. Più o meno negli stessi anni Greg Hill e Kerry Thornley fondarono una religione chiamata discordianesimo: tale religione si basava sull’idea che l’ordine non esistesse, che alla base di tutto ci fosse il caos e che la nostra mente venisse condotta a dar forma all’ordine. Quindi le cose non erano esattamente come apparivano, ma erano altro, qualcosa di più confuso, più oscuro..

Inizialmente l’intento del discordianesimo era satirico, quasi una beffa del sistema costituito. Erano gli anni delle contestazioni, degli hippies e dei movimenti giovanili. Però il movimento complottista prese piede e da quel momento si può dire che per ogni fatto vennero create teorie alternative che richiamassero il complotto. In anni difficili come i nostri anni ‘70, per i quali è stata coniata l’espressione “anni di piombo”, il complottismo ha contribuito a creare teorie e piste alternative, allontanando spesso la verità già opportunamente tenuta nascosta da parte dello stato. A distanza di anni, sembrerebbe quasi che lo Stato abbia usato le teorie del complotto per nascondere e proteggere se stesso. Certo è che la teoria del complotto è diventata un modo di leggere la realtà attuale, ma anche quella passata: ogni fatto storico è stato rivisto alla luce del complottismo, tanto che c’è chi nega addirittura che la terra sia tonda o chi è convinto che i dinosauri siano semplicemente nascosti.

Gli psicologi sostengono che in realtà il nostro modo di ragionare fortunatamente non segue un’ottica lineare e già prestabilita: da questo punto di vista, in un anno di blog siamo riuscite a sviscerare argomenti dando punti di vista talmente impensabili, che confermiamo appieno l’esistenza di strade contorte seguite dal nostro pensiero.

Possiamo quindi dare il merito al complottismo di aver creato una breccia nel mainstreaming dominante: il tema degli anni sessanta era contestare, distruggere la società dominante per crearne una migliore, più democratica e aperta a tutti. Quindi il contesto storico nel quale è nato è chiaro. E sicuramente ha il merito di aver creato la possibilità di un’altra versione dei fatti. Oggi il complottismo trova la sua carica vitale nel web, soprattutto nei social: ognuno si sente in diritto di esprimere dubbi su qualunque cosa, utilizzando il potere deflagrante dei social e l’obiettivo non è più creare una versione alternativa della realtà, ma convincere gli altri della propria idea, per ottenere più like. Quindi leggiamo, informiamoci, dubitiamo, sempre. Ma non facciamoci prendere per fesse!

Cindy

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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