IL NEURONE ARTIFICIALE

June 25, 2020

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Ora, forse qualcuno di voi potrebbe credere che, dopo la mia recensione di Origin del Daniele Marrone e la conseguente critica al personaggio tecnologico, io possa essere a sfavore dell’intelligenza artificiale. Meh. Come potrei essere a sfavore di un’intelligenza artificiale che mi toglie le castagne dal fuoco, scusate? Letteralmente, dico. Li avete visti i video della prof. Cindy alle prese con Alexa?? “Alexa?”. E quella si attiva. Volete sapere quante volte lo devo chiamare Marito per farlo attivare?? Ecco. La prof. pone la domanda e lei, con garbo, gentilezza e pertinenza, risponde. Lo sapete quanto garbo ricevo dalle mie figlie o da mia mamma?? Per dire, eh.

E poi l’intelligenza artificiale l’hanno inventata per levarti dall’inghippo, non per farti risucchiare dal lato androide della forza. Su, avete mai sentito di qualcuno mangiato dal suo frigorifero in una casa domotica!? O di un’Alexa indemoniata che ordisce un omicidio ai danni del suo “padrone”? “Alexa?”. E quella si attiva. “Abbassa le luci”. E quella invece apre le porte per far entrare un cecchino che ti spara in mezzo alla fronte. Capita giusto ai protagonisti di Dan Brown. Siete tra questi? No? E allora state serene.

Forse mi verrebbe qualche dubbio su un possibile ammutinamento da intelligenza artificiale se fossimo arrivati al Jarvis di Iron Man, da definire “genio” artificiale (chiamarlo “intelligenza” mi pare abbastanza riduttivo) che sicuramente ti mette la musica che vuoi, si collega a YouTube e ti abbassa anche le luci, ma che ti monta pure le armature e te le smalta con un tocco artistico degno del picco rinascimentale fiorentino.

Allora sì che ti dico che al Jarvis potrebbe venire un dubbio tipo “ma se faccio tutto io e sono bravo e intelligente e mi costruisco armi di distruzione di massa, che ~~cazzo~~ devo fare lo schiavo al Tony? Alla mancanza di un corpo potrei lavorarci… costruisco armature!” e, infatti, in Avengers 2 ecco che ci arriva la mirabile storia dell’intelligenza artificiale Ultron che vuole conquistare il mondo solo per popolarlo di armature argentee e, beh, sterminare la razza umana, che c’ha pure i suoi bei colori di pelle, ma non brilla come le armature. Occhei? Ma non mi risulta che intelligenze di questo tipo esistano, quindi possiamo dormire sonni abbastanza tranquilli.

Che poi, dico io, se tali A.I. fossero sottilmente malefiche, non credete che si sarebbero mosse in qualche modo? Non avrebbero tentato di infastidirci? “Alexa, spegni la luce”. E quella te la accende e ti brucia le retine. “Alexa, che tempo fa?”, “Soleggiato fino alle 21. 28 gradi centigradi. Ti consiglio di uscire di casa in canotta per assorbire a pieno i benefici del bel tempo”. E succede che alle 15 piove a dirotto. Alle 16 grandina (e lei lo sapeva!!!) e alle 18.30 arriva pure la neve. Tu muori di ipotermia alle 20. Mmmm. Possiamo definire Google Maps un’intelligenza artificiale? SA TUTTE LE STRADE DEL MONDO!!! A me, che ho il senso d’orientamento di un criceto sulla ruota, Google Maps serve quasi come l’ossigeno.

STORIA VERA. Sabato vengo invitata dalla mia testimone di nozze al suo compleanno e subito inforco la macchina con Bimbe al seguito. Il compleanno si svolge nella loro casa montanara, quindi mi inerpico nel tessuto collinare sbagliando strada AL PRIMO BIVIO. Chiamo Marito. Ti ricordi dove devo andare? Risposta che denota un sacco d’amore: ma sei deficiente?? Guarda Google Maps. MA IL TELEFONO NON PRENDE. Ve la faccio breve: io mi perdo. Mi riperdo. Bimba piccola s’addorme. Bimba grande esprime con scioltezza lessicale che forse precipiteremo dai monti. Mi perdo un numero imprecisato di volte fino a che il maraviglioso Bimbo grande della mia amica si sbraccia per farmi capire che devo seguirlo. Finalmente festeggio. FINE STORIA VERA.

Anche se la mia dolce blogger Marysun potrebbe avere qualcosa da raccontare sulle bizze del suo Tom Tom, vi assicuro che senza l’intelligenza artificiale mi sarei estinta da tempo…