June 25, 2020

Tempo di lettura: 1 min.

In un precedente post avevamo parlato di come, a volte, la tecnologia, invece di aiutarci, finisca col complicarci la vita o farci arrivare a Casal Pusterlengo passando per Basilea, ma non mi voglio dilungare con le mie personali sventure col Tom Tom, perché oggi si parla di gabbie tecnologiche. No, non sto parlando di quando la vostra casa iper robotizzata e automatizzata si chiude peggio di Fort Knox chiedendovi il nome della vostra insegnante di prima elementare e il sangue di una vergine come password per riattivarsi. Molto probabilmente le mie esimie colleghe blogger intendevano qualcosa di più metaforico.

Personalmente ho sempre visto la tecnologia come una gran liberazione, in generale, che mi ha permesso di conoscere persone con le mie stesse passioni quando ero più giovane e mi ha aperto un orizzonte di viaggi organizzati fai da te che mi hanno consentito sicuramente di risparmiare ed evitare lunghe code in agenzia. Certo, se devo vedere uno dei lati negativi della tecnologia (e ce ne sono tanti e sicuramente non lievi, in alcuni casi) posso dire che magari ora con alcune cose stiamo un attimino esagerando.

Per esempio, abbiamo davvero bisogno di 350 mila giochini sul cellulare con cui ci sfondiamo gli occhi la sera o nelle pause, invece di vivere il presente? O di quell’App che ci dice le varietà di fagiolini rossi in Colombia?

Insomma, uno dei pericoli maggiori, a mio parere, è di essere troppo legati a smartphone, pc e copmpagnia bella e di non accorgersi di cosa ci accade intorno. La tecnologia dovrebbe continuare ad essere un mezzo per darci nuove opportunità e non il fine ultimo. Cosa ne pensate?

Marysun

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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