May 9, 2019

Categoria: Poteri

Tempo di lettura: 2 min.

Classe di terza media. Oggi s’interroga in storia. La classe attende l’esito del dado virtuale (un metodo subdolo per deresponsabilizzarmi dallo scegliere chi interrogare, affidando il compito ad un dado scaricato da internet e fatto di venti facce, tante quante il numero dei miei alunni). Escono Giorgini, il più bravo della classe, Marchetti, intelligente ma potrebbe fare di più, Chiari, diligente ma un po’ “duro di comprendonio”.

Posizionati in piedi davanti alla cattedra, comincio a pensare alle domande: intelligenti e un po’ “oltre il programma” per Giorgini, attinenti al programma ma non troppo nozionistiche per Marchetti, facili, facili, facili per Chiari. Contrariamente ai luoghi comuni che vogliono i professori cinici e crudeli, la realtà vede questi poveri insegnanti concentrati a far sì che gli alunni riescano bene nelle interrogazioni, e per farlo, sono costretti ai numeri cinesi.

Io appartengo a questa categoria da numero cinese. In terza media, dopo tre anni di analisi degli aspetti psicologici ed emotivi dei miei alunni, studi sui loro metodi di apprendimento ed esperimenti creativi per portare tutti al raggiungimento della sufficienza, quando interrogo mi sento serenissima: ho spiegato bene, conosco quanto e cosa possono sapere e fin dove mi posso spingere con le domande.

Nonostante le domande facili, facili, facili per Chiari, la sua andatura è zoppicante e va rassicurato, con continui “Bravo, bene, giusto”… Marchetti è furbetto, ma grazie alle mie domande mirate più alle competenze che ai contenuti, gigioneggia per vendermi di aver passato il pomeriggio sui libri. E Giorgini, beh, lui è l’alunno che tutti i professori vorrebbero avere, bravo comunque e con chiunque. Ed è proprio qui che interviene il mio super potere. Per quanto io faccia e per quanto i miei alunni possano applicarsi, il mio super potere è sempre in agguato… “Giorgini sei stato proprio bravo, ora l’ultima domanda e vai al posto. Parlami di…”  “Dai Chiari, ce l’abbiamo fatta! Dimmi solo un’ultima cosina…”, “ Marchetti, rispondimi solo a questo e poi puoi tornare ad oziare al tuo banco…”… e proprio quando gli alunni si stanno rilassando, pensando che manca poco e potranno ritornare nei banchi, eccolo che arriva: il mio super potere!! Panico negli occhi di Giorgini, pianto per Chiari e rossore diffuso per Marchetti. La classe trattiene il fiato, il silenzio incombe. “ Ma profeeeeeeeee, lo sa che lei ha il potere di chiedere sempre l’unica cosa che non sappiamo??”. L’unica?!

Cindy

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