May 28, 2020

immagine in evidenza nell'articolo in verità in verità vi dico

Tempo di lettura: 2 min.

Quando decidiamo il tema degli articoli settimanali, riunite come le streghe in un sabba al chiaro di luna, 9 volte su 10 mi appare nella mente cosa voglio scrivere, di chi intendo parlare male, chi voglio prendere a modello e soprattutto come introdurre l’argomento. Quanto mi piace il prologo. Ahaaaa. Quelle righe magiche che ti accompagnano all’ingresso e ti cedono cavallerescamente il passo all’entrata: prego, madame, oggi parliamo di questoequello, entra? Su, che trova pure l’aperitivo di benvenuto. E anche questa settimana, dominata dalla sfuggente definizione di verità, sapevo che avrei inaugurato l’articolo parlando del telefono senza fili. Si, il gioco. Quello che ti sussurri all’orecchio una frase stabilita dal primo della fila, avete presente? E di orecchio in orecchio, sentendo e ripetendo una breve sequenza di parole, quella frase arriva all’ultimo della fila. E NON E’ MAI LA FRASE DI PARTENZA. Scusate, ma com’è la faccenda?? Non viene assolutamente richiesto l’intervento personale, altrimenti non si chiamerebbe “telefono senza fili”, ma “corso di scrittura creativa”. Viene espressamente richiesto di sentire, NON RIELABORARE, e dire a pappagallo, all’orecchio del compagno a lato (ovviamente non di quello che ha sussurrato al tuo orecchio, all’altro, cribbio) quello che hai sentito. Eppure finisce sempre in devastazione. Si parte con un “la nonna compra le mele al mercato” e si finisce con “Marco lo sa che alla nonna hanno sparato”, perché?? VOGLIO SAPERE PERCHE’!!!

Comunque. Nonostante fossi convinta che il telefono senza fili introducesse bene l’argomento settimanale, e nonostante tocchi a noi blogger fare luce sugli insondabile misteri legati a suddetti temi, ero curiosa di sapere come il concetto del “vero” fosse venduto nel magico mondo di internet. Ocio. Carrellata di aforismi in arrivo.

“La semplicità e la verità sono le sole cose che contano veramente. Vengono da dentro. Non si può fingere”.

Questo lo dice Audrey Hepburn. Grazie Audrey. Verità e semplicità e poche spiegazioni al riguardo.

“Meglio è una piccola verità, che una grande bugia.”

Questo lo dice il sior Galileo. Parlava forse della Terra tonda? Di sicuro lui non ha mai giocato al telefono senza fili e non aveva degli amici pirla che sussurravano parole a caso, mandando tutto a catafascio (o qualcuno a piangere dalla maestra).

“Nella ricerca della verità, è necessario che investighiate in modo autonomo, non affidandovi alle opinioni di qualcun altro o a un semplice libro.”

Disse Bruce Lee. Chiedete voi, capito? Non leggete. Bruce si è dimenticato di aggiungere “…non affidandovi alle opinioni di qualcun altro o a un semplice libro, ma solo al blog Grrrpower, pregno di vera luce cosmica d’estate e splendente rugiada d’inverno”.

“Scherzando si può dire di tutto, anche la verità.”

A questo io crederei ciecamente perché l’ha detto Freud, un nome, una garanzia.

Ci sono rimasta abbastanza male, ve lo dico onestamente, perché proprio l’altro giorno ho iniziato a leggere un libro che mi ha prestato Cindy e sulla cui pagina iniziale c’era la citazione di un certo Jim Harrison (che ho subito confuso con Jim Morrison) che recitava che “la verità non esiste. Esistono solo storie”. Sembra una cosa inventata, eh? Oh. Giuro che è la verità. E allora sono partita per un volo pindarico con scalo nel dubbio, e ho iniziato a credere che esistessero solo citazioni e aforismi oscuri e sibillini, il cui significato non poteva essere conosciuto in quanto soggettivo, alterato, sporcato. E invece no. La verità viene inseguita dai retti e dagli onesti, ed esiste eccome. Come esistono i bugiardi. Quindi?

Quindi manteniamo il nostro aplomb! Possiamo essere donne ben informate sui fatti e i fatti possono certamente essere resi noti, in alcuni casi essere addirittura “lampanti”, nonostante siano soggetti a alterazioni personali. Cosa ci dicevano sempre le nostre nonne? Che tutti i nodi vengono al pettine.

Altrimenti non esisterebbero i libri gialli, no? Non esisterebbe nemmeno equilibrio mentale, se non fossimo convinti che la ragione si trova, che il vero esiste, che siamo schiavi di emozioni e elaborazioni, ma possiamo tracciare il perimetro del “fatto accaduto”, anche se arriva il pirla di turno a far cadere la linea del telefono senza fili. Ah, un’ultima cosa.

“Non mi capiscono: io non sono la bocca che fa per questi orecchi.”

E, grazie a Nietzsche, anche il pirla di turno viene assolto.

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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