April 23, 2020

Tempo di lettura: 2 min.

Carissime, sono peggiorata. Grazie di avermelo chiesto. Ma credo di aver trovato il modo per fingere di essere normale: invece di crogiolarmi in questa fissa dell’amore ai tempi del Corona Virus (che non funziona. Cosa faccio, amo in videochiamata? Eh, no. No no. No nonnorononono), ho proposto un tema settimanale che potesse permettermi di continuare a chiedermi come si ama a distanza, ovvero: amore extraconiugale, come dove e quando si realizza in tempo di quarantena. In questo modo sembriamo tutte pazze e anche un pochino cattive, eh? Che, invece di schierarci dalla parte del puro amore incontaminato del matrimonio, ci dedichiamo ai rognosi amanti. Che dire, noi da quando abbiamo giocato a freccette col bersaglio a forma di principe azzurro, non siamo più le stesse. Prima abbiamo scomunicato l’amore fiabesco, adesso ci facciamo portavoce del dolore degli amanti, e domani?? Sostegno alla ricerca sulla riproduzione per meiosi? Vai tu a sapere…

Di fatto dobbiamo adeguarci ai fragili tempi che corrono, per cui, se una volta eravamo a caccia del modus operandi del traditore seriale, per portare le povere cornute vittime di un amore fallito a una sorta di consapevolezza, oggi, beh, oggi io mi chiedo quale sia lo stato d’animo di un uomo (o di una donna) rinchiuso a casa con la propria moglie (o marito), che era dai tempi dei mondiali con Baggio che inventava modi creativi per sguizzarle via dalle sgrinfie, senza scappatoie. NO VIA DI FUGA. Te ne stai con il tuo coniuge, e muta. Il tuo amante pure se ne sta con il suo coniuge, e non ci sono alternative. Separati dal virus e dalla quarantena sovrana… e va tutto a gambe all’aria, letteralmente. Una volta erano i grandi amori a essere divisi dalla sorte avversa, e adesso i grandi amori sono murati vivi dentro casa, insieme, e il pathos del sentimento si acciambella ai piedi degli amanti. Corona virus, dobbiamo aggiungere anche “ribaltamento del topos amoroso” alla lunga lista delle imputazioni a tuo carico.

Che sia la degna punizione per i fedifraghi?! Io me lo chiedo. Tu, che tradisci, sarai quarantenato con dolore e ingrasserai a causa dei manicaretti di colei che hai rinnegato, soffrendo in silenzio e guardando la tua amata postare su Instagram foto in cui mostra gli effetti del suo corso di tonificazione on line. Tiè.

Magari sono io che la sto facendo peggio di quel che potrebbe effettivamente essere, parliamone. E se l’infedele si rendesse conto di avere tra le mura domestiche l’angelo del focolare? Eh? Se si accorgesse che il tradimento rappresenta il tragico effetto collaterale di una vita sull’orlo della frenesia lavorativa e sociale? Adesso che i ritmi si sono acquietati (diciamo pure che sono in coma) ogni persona torna all’ovile e valuta, forse per la prima volta dopo molto tempo, quello che gli/le appartiene. Non voglio fare la fetente della situazione dicendo che molti di noi piangono in bagno la notte, per non farsi beccare dai rispettivi coniugi. Aspettate che cancello meglio. No, meglio di così non si può.

Dato che ci sono, mi piacerebbe anche sottolineare alcuni punti che sicuramente non avvantaggiano la categoria “Mogli”, alla quale appartengo dal lontano 2011 (vi assicuro che vivere con mio marito rende i 9 anni umani molto simili a quelli dei cani, per cui sono sposata da almeno 63 anni), e che sono sicuramente peggiorati a causa del lungo nefasto periodo della quarantena:

  • Ci mostriamo così, come mamma ci ha fatte. Il che non significa che giriamo nude e provocanti per casa, ma che mostriamo senza filtri il pelo superfluo, il decoro di cellulite, la ricrescita, il brufolo in mezzo alla fronte, le puzze nel letto…
  • Tendiamo a razzolare molto bene, con riviste fashion alla mano, ma a predicare molto male, coi pigiami a stampa panda WWF anche di giorno, tanto, ma chi ci vede, eh? (Marito. Lui cribbio)
  • Non siamo solite incoraggiare la gentilezza dei nostri compagni o notare lo sforzo titanico che fanno mettendo i piatti in lavastoviglie, anzi, stiamo montando il fucile da caccia del nonno perché abbiamo visto che, nel tragitto tavolo-lavastoviglie, ha rovesciato sul pavimento una dose di briciole da far tornare uno stormo di passeri in piena fase migratoria.

Oh, io sono completamente a favore del pigiama sbarazzino e del brio peloso, solo che, boh, penso che a volte mi vesto meglio quando esco a fare la spesa piuttosto che quando so che posso cenare da sola con lui. Per non parlare di quando dice qualcosa che reputo sbagliata e ringhio (e sbavo) come una tigre del bengala. Ma non stavamo parlando di amanti?!

Carissime, peggioro a vista d’occhio.

Giulia

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