LA TEORIA

May 7, 2020

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Dopo “Mangia, prega, ama” pensavo di essere arrivata a qualche minimo gradino di illuminazione e invece no. La fiducia nel potere della mia aura è durata quanto la lettura di un libro come quello della Gilbert (molto poco) e quindi ora mi ritrovo con me stessa alle prese con la Fase 2 della quarantena. Premetto che non mi sono mai sognata di uscirne migliore o con qualche acquisizione spirituale & morale di grado superiore. Non ho partecipato alla caccia all’untore: il runner, il passeggiatore, tutti esseri tendenzialmente solitari, stupendomi però del numero esorbitante di corridori in lizza per le Olimpiadi di Tokyo 2012, né ho denunciato i vicini che grigliavano. Se questa quarantena ha modificato un po’ la mia percezione di priorità? Direi di no, però, se devo dire la mia su questa cosa che posso vedere la mia trisavola di 125 anni, mentre devo stare lontanissima dall’amica che conoscono da 20 anni, sottolineo che mi pare quantomeno assurda. Certo, la sto rispettando e la rispetterò, però capisco anche tutte quelle persone che dopo 2 mesi tombate in casa, che magari vivono lontani da famigliari (che poi non è detto che siano i nostri preferiti eh), ecc… hanno avuto un momento di crollo all’idea che per questa fantomatica Fase 2 per loro non è cambiato un BIIIPPPP. (Ma che è? Dobbiamo solo lavorare o, al massimo, rendere omaggio alla zia di quarto grado con scappellamento a sinistra di cui non ci frega un emerito ZZZZZZZ??!!!).

Messa alle strette, confesso che però una cosa in più l’ho apprezzata, ovvero la possibilità di andarmene in giro a spiar, ehm a pedalare allegramente osservando, nascosta dietro la bandana, i giardini altrui, ammirandoli. Oh, quando si dice che “l’erba del vicino è sempre la più verde”, ebbene sì, è vero!