May 7, 2020

immagine in evidenza nell'articolo ridimensionare ovvero cio' che resta della fase 1 nella fase 2

Tempo di lettura: 2 min.

Dal primo momento che la scritta “Andrà tutto bene” ha cominciato a colorare le nostre strade e le nostre bacheche social, l’ho odiata. Non andrà tutto bene, perché è già andato tutto male. Però per natura non amo distruggere senza costruire: occhei, è chiaro che non andrà tutto bene, ma stare chiusi in casa sclerando e lamentandosi per tutto quello che ci manca non lo farà diventare meno pesante… e allora ho pensato che potevo coglierla come occasione per ridimensionare le cose che nella vita “vera” mi pesavano e “dimensionare”, ovvero dare la giusta dimensione alle cose che mi piacevano. Alcune cose le ho fatte, altre no. Ma è solo la Fase 2 con la parziale apertura che mi metterà alla prova, dandomi la possibilità di confrontare le cose che avevo dimensionato e ridimensionato con un pseudo ritorno alla normalità. E’ come quando stai a dieta ferrea: finchè segui in maniera rigorosa le prescrizioni alimentari, vai come un fuso, ma al primo sgarro, butti tutto alle ortiche, perché tanto ormai… ed è proprio lì che si vede il cambiamento, riuscire a godersi una pizza o un ape con le amiche e con le patatine, ritornando al pasto successivo nei ranghi della dieta. Tutto o niente è più facile di tutto un po’.

Come suggerisce anche Giulia, le metafore rendono bene il senso delle cose, ma nel mio caso la metafora non è casuale: in questi giorni di quarantena ho mangiato poco e sanissimo. Non avevo inviti e uscite all’orizzonte, avevo viceversa del tempo da trascorrere in cucina, mi ci sono dedicata alla preparazione di manicaretti light e pane fatto in casa, con lievito madre prodotto da me. Nella vita normale, il weekend psicologicamente è il momento dell’evasione e per me è stato sempre il momento dove dare sfogo ai peccati di gola, ma se il weekend non ce l’hai e tutti i giorni sono uguali, puoi tranquillamente mangiare insalata e quinoa anche il sabato e la domenica. Ma ora che anche psicologicamente la settimana ritorna ad avere cinque giorni più due, riuscirò a rimanere nei ranghi? O meglio, sto attendendo (senza minimamente cercarla) la prima occasione di sgarro per vedere la mia reazione… un po’ come uscire rispettando le regole del distanziamento sociale. Finchè è qualcuno che ti impone delle regole, fosse anche il super io, non è difficile, ma quando la palla è in mano tua, quando ti viene data una responsabilità, è lì che si vede realmente che dimensione ha per te questa cosa. Trovare cose alle quali dare la giusta dimensione non è stato difficile,  invece ho fatto fatica a ridimensionare, cioè togliere spessore a quelle cose che nella normalità mi pesa fare. Il tempo: avrei voluto dedicare del tempo al cazzeggio o alla noia e non ce l’ho fatta. In assoluto la questione del tempo mi ha angosciato: vivere con la sensazione di avere sempre qualcosa da fare ed arrivare a sera con il senso di colpa per le cose che non si è fatto. Ecco, avrei voluto dare la giusta dimensione al tempo. Invece ho semplicemente sostituito: il tempo dedicato alla scuola si è dilatato in correzioni infinite e video lezioni. Il tempo delle passeggiate in videochiamate con mamma, amiche e cugine. Il tempo per i figli ha invaso anche tutti gli altri tempi e spazi: quando spiego a scuola, mica ce l’ho un figlio che mi chiede cosa mangiamo e l’altra che mi chiama per sapere se la è vuole l’accento (al limite un alunno).

In questa quarantena, se uno non ha la fortuna di lavorare fuori casa, si rende conto che tempi e spazi non hanno più dimensioni e ci si arrabatta nel tentativo di ridimensionare le invadenze degli altri, sforzandosi di salvaguardare la propria sanità mentale!

L’altro giorno, dopo che il mio ragazzo adolescente mi aveva fatto sclerare, ho chiamato mio marito che non ha mai smesso di lavorare fuori per chiedere il suo intervento (per evitare di far fuori il figlio). Mio marito mi ha risposto che non poteva intervenire perché stava lavorando e ha chiuso il telefono. Ecco, immaginatevi il livello della mia rabbia dove è arrivato: manco lo spazio per dar sfogo alla mia incazzatura!

E così saluto la fase 2 che spero mi porti soprattutto spazio e tempo per me… in attesa di quello sgarro che faccia ridimensionare il mio super io!

Cindy

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Giulia ALICE NEL PAESE DELLA MERAVIGLIE MANGIAVA E BEVEVA

Leggi l’articolo di Marysun LA TEORIA

Condividi l'articolo con i tuoi amici

Exclusive Content

Be Part Of Our Exclusive Community