ON THE BEACH

Tempo di lettura: 1 min.

Ragazze, sarò breve. Chiamatelo “Il miracolo di Ferragosto”. Sono infatti in spiaggia, a culo in su nella sabbia, con una figlia che mi vuole sotterrare e l’altra che cerca di infilarmi una paletta di plastica tra le costole. Marito sta leggendo un libro di economia (e senza figure, ci tengo a dirlo). Chiamatelo “Il miracolo di Cesenatico”. Ma non posso riposare tranquilla se non vi consegno una perla di saggezza sull’argomento della settimana: la gioia intrinseca dei parchi divertimento.

E’ con la morte nel cuore che evito di parlare di Gardaland, il mio posto preferito di sempre comunque dovunque. Avete presente quei pensieri automatici tali per cui sentite un profumo o captate le note di una canzone e il vostro cervello si apre a cozza, mostrandovi un’immagine? Basta un piccolo input esterno e le vostre sinapsi neuronali schizzano a quel pensiero. Un po’ come quando vostro Marito vi fa girare le balle e pensate automaticamente a un trinciapolli. Ecco, il pensiero automatico padre di tutti i miei pensieri automatici è Gardaland. Sono felice e penso a Gardaland. Sgranocchio una carota e penso a Gardaland. Sento profumo di dentifricio e penso a Gardaland. C’è chi sogna di sposarsi con Tom Cruise, io con un waffle a forma di Prezzemolo. Ma, essendo che sono andata a Oltremare causa tempo instabile in quel di Cesenatico, baratto Gardaland con una connessione estremamente delicata e atavica: quella tra Uomo e Animale.

Sentivo il bisogno di interfacciarmi con un mammifero diverso da Marito, e cos’è successo? Mi sono innamorata di un delfino. Ero tra la folla che applaudiva e lagrimava di emozione primigenia. So che anche quel delfino mi ha vista. Probabilmente piangeva anche lui. Oh, ma di gioia, eh? Crac. Una costola ha ceduto. Quindi è decisamente il momento di dirvi:

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Cindy GARDALAND, FIABILANDIA, MIRABILANDIA: I VERI LUOGHI DELL’ACCHIAPPO