July 18, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 1 min.

Ognuno di noi ha un odore e/o un suono che ci porta immediatamente in vacanza. Per qualcuno sono l’odore di crema solare e le note caraibiche del tormentone estivo, per un altro l’odore delle pinete e il tlotlon dei campanacci delle mucche. Non amo molto il mare (e non  per il timore della prova costume…) perché la sabbia mi dà fastidio, le pietre mi impediscono di trovare una posizione comoda, ho paura dell’acqua perché penso sempre che un pescione possa spuntarci fuori e mordermi e, se sto a riva, sobbalzo per ogni cosa che mi sfiora. E poi per me estate significa lettura e ogni buon libro risente parecchio della salsedine ed inevitabilmente qualche goccia di acqua finsce per rendere ondulate le pagine del romanzo che sto leggendo. No.

In montagna mi piace andarci, ma solo un giorno: bella la natura, belle le camminate, bella la natura, belle le camminate… e il libro?? Dopo le camminate e la natura, si crolla alla prima riga letta e leggere mentre si cammina è mooolto pericoloso (giuro che l’ho fatto, quella volta che mi sono sbucciata tutte e due le ginocchia come banane) oltre al fatto che ci si perde il bello della camminata, ovvero guardare la bellezza della natura.

Per me la vacanza ha l’odore dei paesini medievali e il suono delle compilation (ma si dice ancora così?) che preparo ogni estate e che, a dire il vero, variano poco da un anno all’altro (credo fermamente nei must). Adoro viaggiare in auto alla scoperta di paesini arroccati su colline, con il loro patrimonio artistico nascosto. Mi piace parcheggiare appena fuori da uno di questi paesi e poi inerpicarmi per le viuzze, entrare nelle chiese e nei musei… adoro sedermi nella piazza principale, con un bel bicchiere di vino, e immergermi nella lettura di un romanzo. Mi piace poi riprendere l’auto, selezionare le canzoni che ritengo adatte al contesto e ammirare il panorama che mi porta ad un nuovo paesino. Ho sempre il vecchio stradario in auto e mi piace disegnare l’itinerario per il giorno seguente: mi faccio guidare a volte da reminescenze scolastiche, a volte dai racconti di altri viaggiatori e a volte da bellissimi blog di viaggio, che sono utilissimi. Mi diverto a giocare con la toponomastica dei nomi, immaginando che nei nomi possa esserci racchiusa l’origine o la funzione dei paesi stessi. Mi immagino anche che tipo di vita si conduca in quelle realtà e provo a fantasticare come potrebbe essere la mia vita lì. Il viaggio reale diventa viaggio ideale. Vacanza significa conoscere nuovi luoghi e leggere nuove storie, del resto, Dante ci ricorda che “fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.”

Cindy

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