June 6, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 2 min.

Ho capito solo oggi il motivo di questo proverbio: a Natale siamo tutti più buoni perchè il freddo ci spinge a stare tutti più vicini, fisicamente e moralmente. Quando la temperatura raggiunge i trenta gradi di botto, eh no??!! Statemi giù di dosso. Mi dà fastidio tutto!

Mi dà fastidio avere lo stendino in giardino, con pile e costumi, mi dà fastidio avere la crema che mi suda negli occhi e mi dà fastidio andare a dormire con il sole ancora alto (ma la stanchezza di sempre).

“Bisogna prendere la mezz’aria”, diceva mio zio (e lo dice ancora). Il caldo improvviso non ci ha dato il tempo di prendere quella che mio zio chiamava la “mezz’aria”. Quando lo zio con la zia e le cugine arrivava in un posto dopo 10 ore di viaggio con 40 gradi senza aria condizionata in auto, obbligava tutti i passeggeri a rimanere nell’abitacolo, tirando giù metà dei finestrini per prendere la “mezz’aria” ed evitando, a suo dire, una broncopolmonite a tutti (anche se c’erano 40 gradi pure fuori dall’auto). Ecco, questo episodio di vita ha reso patrimonio linguistico della nostra famiglia il concetto di “mezz’aria” come momento di transizione, come le mezze stagioni di una volta, come il mercoledì in mezzo alla settimana. Siamo passati in due giorni dai 15 ai 30 gradi senza poter prendere la mezz’aria che una volta si studiava col termine “primavera”, l’avete mai sentita?! Esaurita la felicità per il sole dopo 50 giorni di pioggia, il caldo tipico della stagione ha cominciato ad essere ancora più fastidioso del solito, acuendo così i disagi comunque associati alla calura. Avete notato come l’afa renda più fastidiosi i fastidi?? Quando siete alla cassa del supermercato quanto vi girano, vedendo il furbetto del quartierino poggiare la spesa sul nastro, allontanarsi per prendere un prodotto e ritornare al posto davanti a voi, con nonchalance? Tanto, vero? Ecco, pensate alla stessa scena con l’aggravante della maglietta sudata che però si sta ghiacciando a causa dell’aria condizionata all’interno del super, le caviglie gonfie per il caldo, la bambina con la quale hai già dovuto dibattere su ghiaccioli o gelati che punta le caramelle messe in bella mostra nel dispenser davanti alla cassa. Quanto può essere fastidioso il tipo che molla la spesa e va a prendere i limoni dimenticati?? Ma sai cosa ci faccio io con i tuoi limoni????

Vogliamo poi parlare del fatto che in due giorni siamo passati dagli scarponi da sci ai sandali, non dando modo ai piedi di passare per le ballerine o per i mocassini; insomma, neanche ai piedi è stata data la possibilità di prendere la mezz’aria. La conseguenza?? Avete presente quel fastidio che sentite sotto la fibietta del sandalo, che la prima volta che lo senti sposti la fibietta, poi cerchi di spostare il piede sperando che in una posizione diversa possa sentire meno il dolore, ma poi capisci che il danno è fatto: la vescicaaaaa!!!! E vai di cerotti, che però con il caldo non si appiccicano bene e tu sei là in piedi, alla cassa del super, cercando una soluzione per il tuo piede, muovendolo in su e in giù, fulminando la bimba che vuole le caramelle, il rigolino di sudore sulla schiena è diventato un ghiacciolino e arriva il tipo con i limoni da aggiungere alla spesa già appoggiata sul nastro… e tu??? Beh, dopo i quaranta bisogna cominciare a fare i conti con le energie che abbiamo e che vanno dosate con cura. Mi sono accorta che sclerare è un dispendio di energie inutili e a volte, davvero, si ottiene lo stesso risultato con un’arma invincibile: il sorriso. Il sorriso smonta chiunque. Al tipo alla cassa, prova a mostrare un sorriso sgargiante accompagnato da un “prego” al quale il tipo risponderà con un “faccia lei, mi scusi!”. Ho provato anche a sorridere alla vescica, ma non ho ottenuto lo stesso risultato.

Cindy

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