September 19, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 2 min.

Credo che il primo problema che sorge spontaneo sia la definizione odierna di famiglia. Cosa si intende per famiglia?! Negli ultimi anni (la falsa) teoria del gender ha messo a dura prova il concetto classico di famiglia, mettendo in contrapposizione le famiglie monogenitoriali, eterosessuali e omosessuali. Quindi… in che senso famiglia? Il concetto zuccheroso, sdolcinato e nauseante di famiglia viene perfettamente rappresentato dalla famiglia del Mulino Bianco: mamma, papà e due figli, possibilmente biondi e belli, e un cane che scorazza in giardino, che sono talmente finti che non mi viene proprio voglia di salvarli.

Mio fratello, nel nebuloso periodo tra la fine dell’adolescenza e l’inizio dell’età adulta, definiva i nostri genitori “i miei conviventi” (io ero già fuori casa), poiché con loro condivideva a volte i pasti, spesso il tetto sopra la testa, sempre la comodità dei vestiti lavati e stirati, però voleva distaccarsene e il modo migliore che aveva trovato per farlo era non chiamarli più con il nome di “famiglia”. E vogliamo parlare di come vengano vissuti da alcune persone i pranzi di Natale?! Che farebbero di tutto pur di non trovarsi, appunto, in famiglia? O ancora di quel momento di passaggio (all’incirca alle medie) in cui, pieni di orgoglio, se prima si dichiarava di aver trascorso una bella gita con la famiglia si passava poi alla vergogna di dover ammettere che sì, in effetti siete stati obbligati ad uscire con i vostri genitori però ecccheppallle.

Eppure, eppure… anche se la famiglia è qualcosa che ci ritroviamo senza averla scelta, è il luogo dove ci sentiamo più protetti.

Persino mio figlio adolescente, tutto ormoni e brufoli, quando ha una gara di atletica importante invita tutto il parentame, perchè adora festeggiare con la famiglia quando vince e farsi consolare quando perde. E la chat di famiglia?? E’ quella dove non importa se sbagli a mandare una foto, perchè tanto sai che non ti giudicheranno per quello. La famiglia è il luogo dove anche se ti scappa un ruttino davanti allo zio settantacinquenne, si ride (e a te, in un altro luogo, non sarebbe mai scappato un ruttino). Avendo due figli di età molto diverse, è difficile trovare attività da fare in famiglia. Però tutti e quattro adoriamo la musica cantautoriale. E così sabato sera siamo stati ad un concerto e in quel punto in cui ci siamo trovati a cantare tutti e quattro a squarciagola, guardandoci negli occhi: “e dammi la mano, e stammi vicino, può nascere un fiore nel nostro cammino..”, ho capito che della famiglia vorrei salvare quello sguardo, quella voce unisona, quel momento di magia…

Cindy

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