March 5, 2020

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 1 min.

Un recente cinguettio di Dio (profilo su Twitter) riguardante la situazione Coronavairus  suggerisce che questo è il momento della riscossa degli asociali, di chi sguazza sul suo divano anche il sabato sera invece di fiondarsi in discoteca o nei locali, di chi aborre i concerti e si bea con un bicchiere di vino in mano ascoltando un vecchio vinile nel suo salotto, di chi, anche in Primavera, estate o alle Baleari preferisce stare in casa. Perché sì, noi, temprati da anni di autoreclusione e ormai viziati dalle consegne online siamo i più atti a sopravvivere indenni a questa inusuale contingenza. Anzi, potremmo anche istituire corsi, debitamente, online per tutti coloro che faticano a stare in compagnia di se stessi per più di mezzo secondo e che ora, con le restrizione imposte per limitare il contagio, rosicano, mentre noi asociali scialliamo con i nostri streaming, i nostri videogiochi, i nostri libri, i nostri animaletti, ecc… a intrattenerci. Diciamo la verità però, a parte la zona rossa, dove, narrano le cronache, i cittadini devono barcamenarsi come possono riscoprendo la socialità da paesello “ah sì, tu sei il mio vicino di casa? Da quanto: 10 anni? Da così tanto? Ma se non ti vedo…” ma sempre tenendo però una debita distanza (e occhio che su questo, che riprenderò più avanti, vi voglio bacchettare) noialtri possiamo condurre una vita praticamente normale. In realtà non dovremmo, già perché, come ben sappiamo le autorità massime, supreme terrene e ultraterrene ci hanno intimato di rivedere poderosamente le nostre abitudini.

Niente, baci, abbracci, contatti diretti dopo le 18…ah no, quelli erano i locali solo pochi giorni fa, giusto perché il coronacoso ti colpisce meglio quando finisci di lavorare e vorresti divertirti, sicuramente non circola in immensi open space, fabbriche e sui trenini Nord (che hanno cancellato corse e ridotto i vagoni per risparmiare credo, sulla sanificazione e ricordarci che, non c’è emergenza sanitaria che tenga: loro devono essere sempre tremmerd). A ogni modo una constatazione seppur banale è che la nostra italica socializzazione (asociali, boni boni, vi ho già elogiati prima no?) ci gioca contro. I nuovi suggerimenti sanitari sul rispettare il droplet (la distanza di 1 metro per i meno english addicted) però mi gioca a favore. Oltre al Natale infatti aborro anche i bacioni e gli abbraccioni che ho sempre ritenuto dispendiati con troppa facilità. Ora ho una buona scusa per evitarli. Amici e amiche grrr io propongo una mozione per mantenere, anche una volta finito questo strambo periodo, il saluto vulcaniano come forma di saluto ufficiale anche quando rivedi il parente emigrato 50 anni fa o tua madre dopo 10 anni di lontananza. Voi cosa ne dite? Vi sentite private delle vostre libertà o vi godete il vostro divano?

Marysun

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