October 3, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 3 min.

E niente. Avevamo in redazione un bel sacchetto pieno di bigliettini con le scritte “Trump”, “Greta”, “Carbon fossile”, “Negazionismo”, “Progresso”, “Cambiamento climatico”, “Moriremo tutti” e via discorrendo, e a noi blogger il ridente compito di scrivere un articolo riguardante la parolina trovata nel biglietto pescato e dare voce a diverse correnti di pensiero.

Posso avere “moriremo tutti”, che è sempre nelle mie corde!?, chiedo io, allungando le manacce verso il sacchetto per barare al giuoco della pesca dell’argomento. NO. Bene, grazie, allora peschiamo. Contro ogni possibile previsione, pesco il biglietto “devo scrivere quello che pensa Silvia che lei non scrive che deve girare le stories per Instagram”. Ah. Sentiamo, Silvia, che vorresti dire tu sull’ambiente? E parte la narrazione di una donna in perenne lotta con l’argomento climatico, che si imbizzarrisce al solo sentire “ci avete rubato il futuro”, che parla di glaciazione e ebola come strumenti fisiologici di un mondo che si resetta ogni tot di secoli (io ero rimasta alla peste bubbonica, ma non mi sono sentita di contraddirla) e che, soprattutto, mi dice che non approva l’articolo se non parlo del carbon fossile. Signori e signore, accogliamo con un caloroso applauso/lancio di uova il trionfante arrivo dell’anticiclone Greta! SIGLA!

Tanto tempo fa, c’era freddissimo. Ma tanto di quel freddo, che oggi non è possibile avere un dinosauro come animale domestico. Mi dicono dalla regia (letteralmente, dato che lo dice Silvia) che di glaciazioni ce ne sono state addirittura due, e se noi esseri umani eravamo ancora nell’anticamera della creazione, possiamo dire in tutta tranquillità che non c’entriamo nulla. Non vorrei confondervi, ma sembra di diversa origine climatica l’estinzione del “mammut lanoso”, splendido esemplare di animale a maglia larga amante del freddo della glaciazione. Mi verrebbe da dire che le varie mutazioni genetiche lo abbiano trasformato nella versione da mezza stagione, l’elefante, ma dichiaro esplicitamente che tale ipotesi non ha fondamento scientifico. Comunque. Succede che siamo arrivati noi e abbiamo riempito il mondo di meraviglia. Quindi c’è stato un surriscaldamento globale intorno al 1300 che ha provocato la peste (per ulteriori info, leggere il Boccaccio) e una piccola glaciazione verso il 1600 che, attenzione, ha ricoperto la Groenlandia di ghiaccio, spazzando via l’erbosa superficie e l’intrinseco significato del nome “Green Land”. Sta di fatto che tutti i raccolti sono diventati dei polaretti, e, dato che le disgrazie arrivano sempre in coppia, si è palesata la peste, ancora (per ulteriori info, leggere il Manzoni) e di disastro in disastro, tra un virus che ha messo in ginocchio l’occidente e uno tsunami che ha sterminato l’oriente, dovremmo forse piegarci al fatto che il nostro pianeta ha una sorta di pulsante dell’autodistruzione e che non ha paura di usarlo, di quando in quando. Ma il nocciolo della questione, o della fusione, vista l’ebollizione terrestre, è: quanto conta l’uomo, nel bilancio della fisiologia del pianeta? Il negazionismo (la famosa lettera dei 500 scienziati) dichiara a gran voce che la mano dell’uomo non sia determinante, spergiura che “l’anidride carbonica non è inquinante, anzi”, che un’ennesima piccola era glaciale si sia conlcusa nel 1850 e che, di conseguenza, il periodo attuale sia un bilanciato periodo di riscaldamento. Interessante comunque notare (Silvia perdonami) come alcuni firmatari di questa lettera lavorino per multinazionali petrolifere, o sono neoliberisti e consulenti energetici… quando si dice coincidenza…

L’inquinamento prodotto dai gas nocivi, dalle auto, dalle fabbriche, dal progresso, ci rimanda direttamente all’era industriale, secolo in cui alcuni prodi umani scoprirono la pietra filosofale il carbon fossile. Da definzione, esso sarebbe un combustibile fossile o roccia sedimentaria estratto da miniere sotterranee o a cielo aperto, o prodotto artificialmente. Capito? Combustibile. Dall’avvento del carbon fossile e seguendo un’escalation che termina, credo, nella Lamborghini, l’uomo ha cestinato con criterio cavalli&carrozze per deambulare in eleganti (e soprattutto veloci) mezzi di trasporto. La mamma che deve portare i propri figli a scuola e deve districarsi tra 16548 macchine parcheggiate alla cazzo bell’è meglio, sogna da sempre l’abbattimento del carbon fossile, ché sarebbe di gran lunga migliore lasciare le redini del cavallo attaccate a un palo e baciare l’infante sulla via delle scuole elementari, o primarie, che dir si voglia. Grazie al vivace intestino degli equini, avremmo marciapiedi tappezzati di violette (e ci chiameremmo Nuova Groenlandia) e non di lattine vuote, e forse il mondo sarebbe un posto migliore. Certo, nessun gruppo di cavalli riuscirebbe a tener testa ai cavalli presenti nel motore delle automobili, ma se rinunziamo alla fretta del viver quotidiano, possiamo fare praticamente tutto. Driiin. Pronto? Ciao cara, volevo invitarti alla festa del mio Mattia sabato prossimo. Perfetto, parto venerdì sera con Ronzinante, che non voglio arrivare tardi. Che il progresso abbia il suo scotto da pagare, risulta evidente. Siamo veloci, performanti e brillanti, ma… il carbon fossile non rappresenta l’unico combustile a nostra disposizione. Mai sentito parlare di macchina elettrica? Si. E della canapa? Pianta in grado di SOSTITUIRE la plastica, TRASFORMARSI in carta, tessuto o COMBUSTILE. Parliamone, della canapa. Uno pensa che le piante servano solo per essere fumate abbellire, e toh!

Ma, canapa e mammut lanosi a parte, potrebbe essere verosimile che l’uomo non sia l’unico fautore della condanna planetaria, anzi, il protagonista principale dell’evoluzione. Quello dotato di un cervello per scoprire, creare, risolvere e reinventarsi, per evolvere costantemente insieme al suo ambiente, curando, quando non riesce a prevenire.

Perché se è vero che il pianeta ha un tasto dell’autodistruzione, è altrettanto vero che abbiamo piani B da mettere in pratica per provare a dargli una mano. Fine pezzo di Silvia.

Inizio pezzo di Giulia. E occhio all’ebola!!! Fine pezzo di Giulia.

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Cindy ALTRO CHE GRETINI!

Leggi l’articolo di Marysun IT’S THE END OF THE WORLD AS WE KNOW IT (E NO, NON MI SENTO MOLTO BENE)

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