May 16, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 1 min.

Noi donne amiamo conversare, potremmo farlo per ore tra di noi. Quando un gruppo di amiche si trova per una tisana o per un aperitivo, la conversazione decolla toccando vette mai raggiunte, con voli pindarici e cadute in picchiata degne di un super eroe. Il tutto accompagnato da gesti loquaci e sguardi significativi. L’unico problema che sorge riguarda il turno di parola, giacchè il desiderio di dire la propria è talmente forte che si tende a parlare un po’ sopra l’una all’altra.

Ogni tanto ci tocca parlare anche con i maschi. Mariti, amici, figli, padri, cugini e alunni… se l’argomento viene proposto da loro, alla donna tocca ascoltare: il maschio non racconta per un confronto, per un consiglio o per un consulto (tutte parole con il prefisso con, che è la preposizione della compagnia, della condivisione, della complicità). Il maschio racconta per essere ascoltato. Punto. Il maschio sa già come comportarsi, quando racconta non ha bisogno del tono di voce, delle parole giuste o di un suggerimento. Vuole solo qualcuno che lo ascolti (e magari gli dica che ha fatto bene). Quando la donna racconta qualcosa ad un uomo lo fa per due motivi: pratici o conviviali. Se il motivo è pratico e riguarda lavoro, gestione dei figli o della casa o delle vacanze, la donna vuole essere sicura che il maschio capisca bene: spesso infatti il maschio tende a rimanere sul significato letterale delle parole e quindi se tu gli fai notare che sono tanti i weekend dedicati alle gare del figlio, non significa che il ragazzo deve fare meno gare, ma che tu hai voglia di andare via da soli per un weekend.

Per questo motivo, quando si parla ad un maschio, bisogna spiegare bene quello che si vuole dire, con dovizia di particolari, con il tono giusto, cercando di non usare metafore oppure spiegando le metafore con altri esempi. Quando invece si parla per convivialità, la conversazione è in mano alla donna: al ristorante si vedono donne disperate gesticolare, sorridere, chiacchierare nel tentativo di tenere alta la conversazione per non rimanere tristemente in silenzio, con gli occhi nel piatto. Oppure svolazzare di argomento in argomento nel tentativo di trovare qualcosa che lo animi e che gli faccia intraprendere un dialogo. Poi però capita che la donna si stufi e decida di fare lo sciopero della parola. Sulle prime sembra piacevole. Ma poi, personalmente, mi sono sentita dire: “ Mamma, ti prego, parlami. Preferisco quando mi dici le cose cento volte, quando mi spieghi una cosa con trecento esempi. Pure quando urli va bene, piuttosto che questo silenzio!”.

Cindy

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Giulia CONTRATTACCO ALLA SCOLLATURA

Leggi l’articolo di Marysun LO SHOPPING NON E’ UNO SPORT PER TUTTI

Condividi l'articolo con i tuoi amici

Exclusive Content

Be Part Of Our Exclusive Community