June 4, 2020

Categoria: Consigli utili

immagine in evidenza articolo le bugie hanno le gambe corte

Tempo di lettura: 2 min.

Ad onor del vero, non ho mai amato le bugie. Non perché sia una purista o una buonista o una comunista o una realista. No, in maniera molto meno prosaica, sin da bambina portare il peso di una bugia è sempre stato molto più oneroso che pagare le conseguenze di una verità anche scomoda. Poi ho anche la sfiga di avere un’espressione del volto, soprattutto degli occhi, particolarmente solare, che al cospetto di una bugia cambia: lo sguardo diventa assente, il sopracciglio s’innalza, la bocca s’impasta!! Insomma, una frana di mentitrice: se penso a tutte le bugie raccontate in passato, non me ne ricordo una che non sia stata sgamata!

Anche con i miei figli ho sempre fatto fatica a raccontare balle: fatine, maghetti, farfalline e pisellini vari non sono mai entrati a far parte del mio vocabolario e quindi della mia vita da madre. Permane solo santa Lucia perché io ci credo ancora tantissimo, ma al grandone ho dovuto svelarlo prima che andasse a morose dicendo: “Tipa, stasera devo tornare a casa presto che se no Santa Lucia non passa!”. Ecco, il mio ragazzone di unmetroeottanatacinque è come me: incapace di dire le bugie. Al contrario mio, però, lui ci prova, ma su delle cose che sa già in partenza di essere sgamato.. e ‘sta cosa mi fa impazzire! Con il registro elettronico ed una madre insegnante, come puoi mai raccontare balle sulla scuola?! E lui lo fa: abbassa lo sguardo, comincia a crederci un po’ anche lui alla sua balla, poi quando capisce che io l’ho già sgamato, comincia ad urlare nel tentativo di difendere la sua menzogna che ormai è pietosamente svelata e la sua rabbia, secondo me, è più per averci provato che per essere stato sgamato. Quindi comincia un balletto tra me e lui: io che non gli parlo perché le bugie minano la fiducia e lui che spergiura che non voleva proprio dirmi una bugia, che in fondo la prof. è un po’ stronza e che quindi lui meritava la sufficienza e che il sistema scolastico che fissa la sufficienza al 75% andrebbe riformato, che lui aveva studiato, ma si era dimenticato il santino a casa e quindi al limite è colpa di San Rocco e che non pensava che la prof. scrivesse il voto sul registro e quindi non era una bugia, ma un’omissione! E ‘ste scene finiscono con lui che cerca di farmi ridere e io che in fondo capisco come si sia sentito e che vorrei perdonarlo, mi trattengo, ma l’espressione del mio viso mi frega di nuovo e lui capisce dagli occhi che l’ho già perdonato e così fino alla prossima balla.

A scuola potrei scrivere un libro sulle bugie più creative: tolte le solite dentista, oculista, nonna malata o anche defunta, le più generiche “sono dovuto andare via con i miei” e “ieri sono stato male”, negli ultimi anni ci sono le animaliste: “il mio cane era troppo spaventato per il temporale e ho dovuto fargli compagnia”, le tecnologiche: “non avevo il wi fi e quindi non ho potuto aprire il registro” e, da quando lo sport ha acquisito una dignità quasi maggiore della scuola: “profe, ho fatto allenamento tutto il pomeriggio e non ho potuto studiare!”.

Prima mi arrabbiavo moltissimo e scrivevo dei temi ai genitori, ma purtroppo anche i genitori sono cambiati e difendono le bugie dei figli, quindi mi ritrovo genitori che spergiurano che il figlio deve partecipare ai mondiali di calcio e che non poteva saltare l’allenamento o che effettivamente il cane voleva stare solo con il figlio che quindi “poverino” (il figlio) ha dovuto tenerlo tutto il pomeriggio. Ora sono molto zen e non mi arrabbio più, sono figli vostri, cavoli vostri… ma questa è un’altra storia.

In casa però ho anche la settenne: ecco, lei ha una vita parallela che io non conosco. Non so se è proprio una bugia, però vengo a sapere dalle altre mamme delle cose sulla vita di mia figlia che lei non mi racconta. Quest’inverno è stata contesa tra due bimbetti che, a seconda di come lei li trattava, cambiavano addirittura umore. Le facevano persino dei regali, che lei prontamente nascondeva una volta arrivata a casa. Ma io sarei stata tormentata dalle emozioni, dai pensieri, pure dai sensi di colpa. Lei, no! Neanche un accenno. Cose che, se fossero successe a me, si sarebbero capite dalla mia solita espressione traditrice. Invece lei no, una sfinge. “Ma chi ti ha regalato questa pietra preziosa?”, “Un mio amico”, non un rossore, uno sguardo, un brivido. Ho beccato persino un quadernetto dove lei scrive delle sue considerazioni sulla vita, beh! Una bimba che non conosco! E se provo ad indagare, lei mi guarda con quegli occhi del tipo “come ti permetti?”, un po’ incredulo, “come fai a saperlo?”, ma non molla niente! Forse da lei imparerò qualcosa sulle bugie: rimando il mio pezzo a fra qualche anno! A casa mia le bugie non hanno decisamente le gambe corte! Forse un po’ lunghe…

Cindy

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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