June 4, 2020

Categoria: Consigli utili

immagine in evidenza articolo la sacra arte della bugia bianca

Tempo di lettura: 3 min.

“Diciamolo subito: la bugia ha le gambe corte. Ma talmente corte, che non fa in tempo a muovere un passo verso l’uscita che viene catturata da tutti quelli a cui viene impunemente raccontata. E poi, si sa, la/il tipa/o bugiarda/o sa di vigliaccheria, di pavidume, di persona bloccata per qualche strano motivo alla legge della giungla delle elementari, dove devi sopravvivere ai bulletti ruba caramelle a suon di balle sulla tua presunta fibra morale: “quelle caramelle le ho rubate alla nonna mentre stava dando da bere ai fiori, capito? Sono un ti-ti-tipo tosto (balbuzie da mancanza di fibra morale). La prossima volta le rubo la dentiera!”. Bugiarde/i, non risolverete niente mistificando, mentendo e omettendo”.
Fine estratto dal libro “Chi dice le bugie, peste lo colga”, delicata opera contemporanea sull’inutile ricorso a stratagemmi per migliorare il proprio status quo, vincitore del premio letterario “Leopardi, da dove viene tutta questa tristezza?” 2020, anno pregno di bisestile salute fisica e mentale.
Fine bugia. Ho dedicato la prima parte dell’articolo alla fregnaccia per dimostrare che possiamo ricorrere a soavi panzane senza, per questo, distruggere la psiche del nostro interlocutore, rovesciare ordini di stato o provocare un indesiderato ritorno delle piaghe d’Egitto. DICESI BUGIA BIANCA, a cui sto per dedicarmi con ardore, sapendo che potrete trovare tutto quello che vi serve per cucire la “bugia perfetta” (e colorata) negli articoli delle mie colleghe blogger.

A te, bugia bianca, il merito di aver risollevato morali e aver acquietato sonni forza 9 (morire, si, ma dove? Zam zam) al punto da ricorrere alla tua presenza per dovere morale! Esagero? Io dico di no.

Un conto è prendere uno che soffre di vertigini e renderlo un involontario fesso testimone di un finto suicidio (vedi Vertigo: la donna che raccontava le bugie), un conto è prendere uno che soffre di vertigini e rispondere alla sua domanda “dici che è meglio se cambio lavoro e invece che fare il detective, che magari metto in pericolo qualcuno, vado a fare il commesso da Zara?” con un’innocente e consolatorio “pfff, ma che dici? Se hai la stoffa del detective, ma da Zara che fai? E se ti fanno mettere a posto i vestiti sugli scaffali più alti? Piuttosto prenditi uno stagista che non ha paura del vuoto, eh, su, anche tu, non farla tanto tragica”. Capite la differenza tra bugia tremebonda e bugia innocente? Eh? Non esitate a usare la bugia innocente come fosse, che so, un calmante, che magari aiutate le persone a disintossicarsi dal Valium, sarebbe una buona azione, non credete?

ESEMPIO:
Vostra sorella (o una parente o un’amica di sesso femminile) corre da voi in preda a un’evidente stato di alterazione psicofisica. Sentite puzza di guai. Prestatele attenzione.
S/P/A (sorella/parente/amica, non la beauty farm): “Non entro più nei miei jeans preferiti!!! PORCA DI QUELLA PUTTANA!!!!! Ho fatto la dieta durante la quarantena, ho usato anche la cyclette che avevo preso su Mediashopping, sto sognando! UN INCUBO!!! Guardami!!! GUARDAMI!!! Sono ingrassata?!?”
Molto bene. Avete due opzioni.

Opzione A: “Che ti devo dire? Che si sono ristretti i jeans? Che c’è un ufo nella lavatrice che mangia brandelli di stoffa per diminuire le taglie di quello che ci buttiamo a lavare? Vedi un po’ tu. Piuttosto, che dieta stai facendo che arriva solo fino alle 21 di sera, la dieta tempo? E’ la sorella della dieta zona? Perchè la sera spariscono pacchetti interi di pop corn dall’armadietto delle schifezze, è l’ufo della lavatrice? Del resto, si vede che la stoffa fa schifo e si rifa la bocca coi pop corn, eh?”
RISULTATO: Una valle di lacrime. La povera S/P/A non solo cercherà di infilarsi in un sacchetto di pop corn, ma prenderà anche una confezione maxi di gelato, perchè niente meglio del dolce risolleva un morale calpestato da una donna che, invece che esserle solidale, le ha grattuggiato la stima fino a trasformarla in piccoli inutili pallini.

Opzione B: “Eccola! Lo sapevo che quando ti parlo di quella centrifuga, tu non ascolti un tubo! Che nervi! Ohoo?? La tua lavatrice rimpicciolisce tutto! Ti rircordi di quella volta che mi hai lavato le calze e poi le ho regalate a mia nipote?? Dove me le mettevo? Sulle mani come i guanti? E poi, perdonami, lo sa anche mia nipote, quell’altra, che non è ancora nata, che quando fai attività fisica si pompa il muscolo, ti devo dire tutto io?!”
RISULTATO: Sorrisi a cascata e un profumo di gioia incontenibile che, quando incontra una corrente di aria fredda, si trasforma in calde lacrime di unicorno. E poi sentirete rumore infinito di cyclette, che S/P/A non smetterà di fare, agitata da un’inesauribile e pulita energia cosmica, per mantenere la linea dei suoi muscoli. Tempo una settimana e i jeans preferiti le andranno larghi.

Vi ho convinto? Non ancora? E allora metto in campo l’artiglieria pesante: avete presente quando guardate un film o leggete un libro e scorgete l’onnipresente scritta “ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”? Quelle persone non esistono. Quei fatti sono frutto della fervida immaginazione di scrittori e sceneggiatori, ma voi, comunque, vivete il tempo necessario ad assimilare la storia contorcendo ogni fibra del vostro muscolo e rincorrendo i collegamenti tra quella storia e la vostra vita e tra quell’emozione e i vostri tormenti interiori. E imparate qualcosa. O cambiate drasticamente umore. E quelle, ragazze mie, non sono bugie bianche??

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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