August 1, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 2 min.

Senza confini, come la Vodafone dei vecchi tempi, oggi si prende e si parte e si comunica con scioltezza. No. Con Google Translate. Ma che bellezza, che sollazzo, si imparano cose nuove e si gustano nuovi sapori, almeno, per chi ha il coraggio di osare… pausa racconto.

Un mio amico se ne torna da Bangkok con ricordi magnifici e una memoria telefonica ricca di video in cui mangia cavallette. Io ho vomitato. Soffro di aracnofobia e cortesemente non mi fate quelli che “la cavalletta non è un aracnide”. Che cazzo fate, gli entomologi?? E su la mano chi ha pensato a “Una notte da leoni 2”.

Dicevo… e per chi ha la fortuna di fare 9 viaggi su 10 con l’amica Marysun, la guida turistica che ognuno di noi dovrebbe avere appresso in caso di gite verso l’ignoto. Una mano nella tua e l’altra armata di guida “Tutto quello che devi sapere sull’ignoto e confinanti”. A Londra ha aperto a me e alle nostre ex compagne universitarie le porte del giapponese, facendoci cadere tutte nella dipendenza del sushi (grazie Mary). Oh, ma mica l’anno scorso, in tempi non sospetti, quando ancora gli All You Can Eat erano inesistenti e la gente ti chiedeva schifata “ma mangi il pesce crudo??”. A Parigi ci ha traghettato nel caos di Eurodisney la notte di Capodanno. Saprebbe rendere indimenticabile anche una vacanza a Viserbella. In effetti ho ricordi confusi di un weekend romagnolo in cui siamo riusciti a ubriacarci all’una di pomeriggio, miscelando con maestria Spritz con l’Aperol e raggi solari dell’ora peggiore del giorno.

Insomma, a chi riesce a rinunziare alle proprie abitudini (caffè, si cafff… no, quello è brodo nerastro, io dico quella cosa nella tazzina… tazz… little tazza, cribbio, quella roba lì ma little, andestend??) e vuole aprirsi a nuove culture e nuovi sapori.

Io mi apro, ragazze mie, io mi apro. E auguro a voi tutte di aprirvi mentalmente e culinariamente, anche se… insomma, uh, mi vergogno un pochino a dirvelo, ma che faccio? Tengo la lamentela per me? Quando mai… allora. Diciamo che il mio intestino e la mia mente non vanno proprio a braccetto. Io mi apro e mi apro… e qualcosa si chiude. Qualcos’altro si gonfia. Vago la notte per i bagni degli ostelli implorando ai water stranieri di assomigliare al water di casa mia, per fare in modo che ogni mio organo interno sia settato su “apri tutto”. Ma quello non ne vuol sapere… e come faccio a promuovere l’apertura mentale se mi tappo a un kilometro da casa? Ho ricordi tremebondi persino dei tempi universitari… e hai voglia di urlare allo specchio “ma lo vogliamo segnare il territorio, sì o no??”.

Ma noi di Grrr Power troveremo sicuramente il modo di brevettare un trolley a forma di water, per viaggiare sereni e… ehm, liberi da ogni male.

Giulia

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