August 1, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 1 min.

Le mie vacanze all’estero non sono mai state un problema, nemmeno quando masticavo poco l’inglese. Ho anche affrontato la protervia dei cugini francesi nel non voler parlare la lingua Oltremanica nonostante ne fossero perfettamente in grado (perfidi). All’occorrenza infatti gioco la carta jolly comune a tanti compatrioti: sfodero la divina arte di farsi capire a gesti. Va bene, è un cliché di italiota memoria, ma sempre piuttosto valido: là dove non arriva la conoscenza linguistica interviene la fantasia. E noi ne abbiamo in abbondanza. L’unica occasione in cui veramente ho dovuto sudare per arrivare a un livello di understanding medio basso è stato a New York. Celebre fu, l’espressione con cui mi rivolsi al poliziotto stangone di turno: “where is the state (per statua, che invece è statue) of Liberty?”, al che lui, dall’alto dei suoi 2 metri mi rispose educato: “oh yes, it’s free!!”. Dopodiché, tornata a casa, decisi di iscrivermi a un corso di lingue inglese.

Ma se cado facilmente nello stereotipo linguistico quello in cui non cado è il culinario. Ristoranti italiani state lontani da me mentre sono in vacanza all’estero. Il mio astio è motivato da una considerazione: molto difficilmente ci sarà una pizzeria che potrà eguagliare quella sotto casa nostra o simili. Per favi un’idea durante un soggiorno in Romania (portami via) in cui sono caduta (per disperazione, s’intende) nella trappola culinaria, mi hanno servito una pizza (se proprio vogliamo chiamarla così) senza il pomodoro, ma con il ketchup da spalmare sopra. Sì, siete autorizzate a fare espressioni disgustate.

Quanto ai pericoli insiti nel mettere piedefuori di casa, bé, a parte la guida di taxisti, autisti di mezzi pubblici vari e persone al volante in generale, di recente mia cugina, con cui ho condiviso le prime vacanze estere, mi ha ricordato un terremoto in Grecia, verificatosi durante la notte. Mentre i residenti in hotel decidevano, nel giro di pochi istanti, se buttarsi sotto al letto, nell’armadio, nella credenza e simili noi giovincelli russavamo alla grande nei cottage al piano terra, perché la notte prima avevamo sterminato 52 zanzare presenti nella stanza.

Infine, c’è la variante topografica, voi lo vedreste un sagace architetto italiano che progetta un bungalow da cui non si può uscire se si lascia la tavoletta del bagno giù? Insomma, tutto questo per dirvi che la vacanza oltreconfine può avere quel quid in più che la rende molto speziata, molto surreale e ricca di ricordi.

E voi siete mai stati all’estero in vacanza?

Marysun

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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