November 6, 2019

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 0 min. causa letargo

Giuro che non si tratta di “parlar male”, ma di “documentare” quello che succede in redazione (ovvero tramite “Uozzap”) quando dobbiamo proporre l’argomento settimanale ed esporre “educatamente” le nostre idee. Adesso smetto di virgolettare a caso e spiego minuziosamente il terribile susseguirsi di eventi che ci hanno portato a tale aulico argomento: il letargo. No, non è uno scherzo. Noi questa settimana parliamo del letargo. Se fossimo state in una vera redazione, piena di scrivanie, computer e penne bic da tirare a freccia nelle giugulari altrui, forse io e Silvia non saremmo qui a raccontarlo, essendo che una persona dotata di buon senso e di voglia di “troviamo cose originali, no no no al banale” non potrebbe MAI proporre l’argomento “letargo” a novembre e sopravvivere. TUTTE D’ACCORDO? Bene. Prendo il vostro silenzio per un silenzio assenso.

Ma via Uozzap, fisicamente lontane, non sono riuscita a scagliarle una bic in fronte. Manco una gomma per cancellare. Ho tentato di capire se fosse una burla, se si trovasse in condizioni che le impedissero di intendere o volere, fino alla tragica conclusione: NO, niente burle o condizioni di alterazione psico-fisica. Tento di far valere la mia voce: credo che voi non capiate le conseguenze disastrose del proporre una cosa simile per un blog d’avanguardia come il nostro, e giuro che non ho proferito male parole. Niente. Quella continuava imperterrita, aggiungendo pure la sfumatura tragica della depressione autunnale. Marysun, scusasse, ma stiamo dando i numeri? E’ chiaro che Silvia ha scambiato un suo desiderio privato, “vorrei dormire che c’ho la crisi per l’arrivo della pioggia novembrina”, con il dovere lavorativo “trovo un argomento spumeggiante per il blog”. Marysun si dice d’accordo. COSA?? Ma d’accordo a che?? Al letargo?? Eppure è impossibile arrabbiarsi con Marysanta, perché lei è composta al 70% da acqua e al 30% da zucchero a velo e ha spostato l’ago della bilancia sul letargo per consigliare “come combatterlo”. La cosa inquietante, più inquietante del fatto che virgoletto tutto, è che Cindy era sparita. Pouff. La profe Cindy, quella su cui io puntavo tutte le mie speranze di un futuro migliore, un futuro libero da picchi letargici, non faceva capolino nella battaglia all’argomento e restavo sola a combattere nella trincea virtuale… Giulia no, mi sono detta, devi andare avanti. Devi lottare per tutte le donne a cui parte la brocca a sentir parlare di pennichella e sostenere la tua tesi.

Il letargo vien d’autunno. I primi freddi, le prime piogge, i primi spot sul Ciobar… nel giro di due minuti ti prende la voglia di verificare se la tua pelle diventa del colore della stoffa del divano e riesci a mimetizzarti senza destare sospetti.

Riesci addirittura a non proferire “ahia” quando ti si siedono sulla pancia. Ma la vita continua (eh, Silvia?) quindi forza e coraggio e, grazie al giusto oufit (vendono dai piumini ai cappotti, dalle sciarpe ai colli di pelo) uscite a godervi la quiete prima della tempesta. Voi siete consapevoli, vero, che tra poco tutto quello che vedete intorno a voi si accenderà delle luci divine del Natale e dell’Enel? Probabilmente vi cresceranno le orecchie a punta e belle babucce rosse arricciate in punta ai piedi. Probabilmente il vostro animale domestico diventerà una renna. Probabilmente troverete un uomo corpulento e barbuto incastrato nel camino. Probabilmente vi sveglierete di soprassalto e capirete che il novembre è passato mentre voi eravate in letargo.

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

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